La storia millenaria dei tatuaggi
I tatuaggi sono una forma d’arte corporea che ha accompagnato l’umanità
fin dai tempi antichi. In diverse culture,
rappresentano un rito di passaggio, un segno di status sociale o addirittura una forma di cura.
Ogni disegno imprimato sulla pelle racchiude in sé una storia, testimoniando così l’unicità della
persona che lo porta. Scopriamo insieme i variegati significati celati dietro questi simboli
indelebili.
Dai guerrieri Maori, che usavano i tatuaggi Moko per indicare il proprio lignaggio e le proprie
imprese, ai marinai del diciannovesimo secolo, per i quali ogni tatuaggio simbolizzava un viaggio
compiuto o una sfida superata, l’arte del tatoo parla il linguaggio universale dell’identità e
dell’appartenenza.
L’occhio di Horus: simbologia antica sulla pelle moderna
Uno dei simboli più affascinanti e ricchi di storia è l’Occhio di Horus, eredità
dell’antico Egitto, che trova ancora oggi una vasta popolarità tra gli amanti dei tatuaggi.
Questo emblema, conosciuto anche come “Udjat”, rappresentava protezione, potere e salute. Si
diceva potesse offrire al portatore una sorta di guardia contro il male, una precauzione da non
sottovalutare per chi anticamente navigava lungo il Nilo o combatteva nelle sconfinate arene desertiche.
La divinità Horus, raffigurata come falco, è da sempre simbolo di cielo e sovranità.
Il mitico occhio, distrutto in battaglia e poi ricomposto magica, simboleggia processi di
guarigione e rinascita. Non è raro, dunque, trovare questo potente simbolo nei tatuaggi di chi
ha superato momenti difficili o si trova in un percorso di trasformazione personale.